Riguardo al motore ad aria compressa dell'ing. Di Pietro, sul quale ho fatto diversi post in passato, ( ancora sull'aria compressa , controvento ) vi segnalo questa interessante intervista (in inglese purtroppo) esplicativa delle reali possibilità di questo motore rotativo. Riporto qualche passo significativo, per quanto si tratti di affermazioni chiaramente di parte: Il nostro motore fornisce una grande coppia ad un numero basso di giri, rendimenti molto alti, bassa rumorosità in una frazione del peso di un motore tradizionale. E' più economico da produrre e migliore da un punto di vista ambientale, necessita di meno materiale ed energia per essere prodotto. .... Per quanto il nostro motore sia un sesto delle dimensioni di un motore a pistoni, esso produce più potenza di un motore a pistoni con una quantità considerevole minore di energia, anche guardando i nostri vecchi test condotti dall'università di Monaco su una versione preliminare del motore nel 2002, usava sol...
Incuriosito dall'argomento fin da Eolo , la più famosa auto ad aria compressa dell' ingegner Negre , ho cercato di informarmi un po sull'argomento. Navigando un po ho scoperto che la tecnologia dell' auto di Negre ha ancora molti punti oscuri che non rendono la sua tecnologia di facile applicazione. In primo luogo l'auto di avvale di serbatoi molto grandi ed a pressioni molto alte (intorno alle 300 atmosfere) che sono abbastanza difficili da realizzare e soprattutto potrebbero essere pericolose. In secondo luogo, la decompressione dell'aria da pressioni simili produce un repentino abbassamento della temperatura del gas, il fatto ha un buon effetto sul rendimento del motore in quanto a temperature basse l'attrito diminuisce, porta però a problematiche ancora non risolte su applicazione mobili come le auto: in poche parole il motore letteralmente si congela dopo pochi chilometri di funzionamento . Un altro limite è rappresentato (a mio avviso) dall' util...
La mia indole mi porta sempre ad interessarmi di molte cose, anche quando non ho le competenze necessarie, probabilmente è la mia formazione di architetto che mi porta a non farmi mai gli affari miei. Seguendo una discussione sul fotovoltaico, al quale mi sono avvicinato mio malgrado per via delle nuove normative, ho iniziato a farmi domande. La mia impressione è che l'energia solare, insieme ad un più oculato uso dell'energia, potrebbe dare un grosso contributo ai problemi energetici del pianeta, il problema è che attualmente il fotovoltaico ha grossi problemi legati ai costi ed ai rendimenti energetici. Io mi sono fatto l'idea che la ricerca in questo campo ha molto latitato, abbagliata dal costo abbastanza limitato degli idrocarburi (fino a non molti anni fa insomma) e da una miopia tipica del funzionamento del mercato, secondo il quale il business non è l'efficienza ma il consumo. Curioso e ficcanaso come sempre mi sono informato sul funzionamento del fotovoltaico ...
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